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L’energia simbolica di Anjali Mudra

Aggiornamento: 19 feb




Anjali Mudra è uno dei gesti più riconoscibili nella pratica dello yoga, spesso accompagnato dal saluto Namasté. Ma è molto più di un semplice gesto: è un atto di connessione e riconoscimento. Unire i palmi delle mani davanti al cuore crea un sigillo energetico che armonizza le due polarità dentro di noi: il lato maschile e attivo (Pingala) e quello femminile e nutriente (Ida). Questo equilibrio non è solo simbolico, ma influenza il nostro stato interiore, favorendo centratura e presenza.


Nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo, le mani raccontano e canalizzano l’energia vitale. I mudra, gesti sacri delle mani, sono usati per amplificare intenzioni e stati d’animo. Anjali Mudra, in particolare, è una chiave per ritrovare calma, chiarezza mentale e gratitudine. Quando lo pratichiamo con una respirazione consapevole, il suo effetto diventa ancora più potente, aiutandoci a radicarci nel momento presente.


Se ci pensi, è un gesto universale: lo troviamo nelle preghiere, nei saluti, nei momenti di raccoglimento. Spesso è accompagnato da un leggero inchino, che non è un atto di sottomissione, ma un modo per dire: "Ti vedo. Ti riconosco. La mia anima incontra la tua." È un invito a lasciare andare l’ego e connettersi con qualcosa di più grande, dentro e fuori di noi.


Nella pratica yoga, i mudra funzionano attraverso l’intenzione che portiamo nel corpo e nel gesto. Che sia conscia o meno, la nostra energia segue la direzione che le diamo. Per questo, all’inizio e alla fine di ogni pratica, Anjali Mudra è uno dei gesti più riconoscibili nella pratica dello yoga, spesso accompagnato dal saluto Namasté. Ma è molto più di un semplice gesto: è un atto di connessione e riconoscimento. Unire i palmi delle mani davanti al cuore crea un sigillo energetico che armonizza le due polarità dentro di noi: il lato maschile e attivo (Pingala) e quello femminile e nutriente (Ida). Questo equilibrio non è solo simbolico, ma influenza il nostro stato interiore, favorendo centratura e presenza.

Nelle tradizioni spirituali di tutto il mondo, le mani raccontano e canalizzano l’energia vitale. I mudra, gesti sacri delle mani, sono usati per amplificare intenzioni e stati d’animo. Anjali Mudra, in particolare, è una chiave per ritrovare calma, chiarezza mentale e gratitudine. Quando lo pratichiamo con una respirazione consapevole, il suo effetto diventa ancora più potente, aiutandoci a radicarci nel momento presente.


Se ci pensi, è un gesto universale: lo troviamo nelle preghiere, nei saluti, nei momenti di raccoglimento. Spesso è accompagnato da un leggero inchino, che non è un atto di sottomissione, ma un modo per dire: "Ti vedo. Ti riconosco. La mia anima incontra la tua." È un invito a lasciare andare l’ego e connettersi con qualcosa di più grande, dentro e fuori di noi.



Nella pratica yoga, i mudra funzionano attraverso l’intenzione che portiamo nel corpo e nel gesto. Che sia conscia o meno, la nostra energia segue la direzione che le diamo. Per questo, all’inizio e alla fine di ogni pratica, ci inchiniamo al nostro corpo e alla nostra esperienza, affidandoci a quella intuizione profonda che ci guida, respiro dopo respiro., affidandoci a quell’intuizione profonda che ci guida, respiro dopo respiro.

 
 
 

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